Ngorongoro Conservation Area
“Nel cratere di un estinto vulcano la natura forgia, generosa e laboriosa, straordinari esemplari di selvaggia bellezza”
L’area protetta di Ngorongoro, legalmente costituita nel 1959, si estende su una superficie di 8.292 kmq.
La combinazione di praterie, savana, zone lacustri, zone vulcaniche, fiumi, foreste, terreni boscosi e zone aride con dune alluvionali, fa dell’area un vero paradiso per le specie animali.
Il cratere vulcanico la cui superficie (260 kmq) rappresenta solamente il 3% dell’intera area protetta è sicuramente una delle sue maggiori attrattive turistiche. In un bacino vulcanico dal diametro di circa 20 km e dalle pareti di circa 610 metri di altezza si trova un’incredibile varietà di animali tra cui i Big five: leone, elefante, leopardo, rinoceronte e bufalo.
E poi zebre, gnu, ippopotami, struzzi, sciacalli, iene maculate, gazzelle, antilopi, pellicani, avvoltoi, fenicotteri. I licaoni sono purtroppo scomparsi e i ghepardi, sebbene comuni nell’area, sono alquanto rari nel cratere. Grande assente: la giraffa. Il fatto che si tratti di uno spazio delimitato dalle alte pareti del cratere ha fatto dichiarare a qualche visitatore che sembra di trovarsi in uno zoo. E’ soltanto un’impressione e del tutto errata. Lì i soli ad essere in gabbia sono gli umani, protetti nei fuoristrada, loro, gli animali, sono liberi, a casa loro.
Il fatto poi che si dimostrino quasi indifferenti alla presenza degli umani non induca a credere che siano addomesticati, ma ci riporti piuttosto indietro ai tempi in cui gli animali carnivori non avevano nulla da temere dall’uomo, le cui difese erano di gran lunga inferiori.
Questo è il senso del selvaggio e della ferocia che di primo acchito riesce difficile rinvenire nel pigro sbadiglio di un leone piuttosto che nella statuaria immobilità di un rinoceronte.