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Serengeti National Park

“Qui il cielo e la terra diventano una sola entità: spazio infinito”

 

Il territorio del Serengeti, dichiarato nel 1930 zona di riserva e poi nel 1951 Parco Nazionale (il ché significa che nessun stanziamento umano vi è ammesso ad esclusione degli ambiti del turismo e della ricerca scientifica) è il più esteso della Tanzania. Il suo nome deriva dalla errata pronuncia della parola maasai “siringet” che significa distesa senza fine. Così la chiamarono i Maasai quando vi giunsero provando sicuramente la stessa meraviglia che oggi incanta il viaggiatore nell’incontro con quegli spazi infiniti.


Il Serengeti è una scintillante savana secca per buona parte dell’anno, ma dopo le piogge questo stesso orizzonte dorato si trasforma magicamente in un infinito tappeto verde cosparso di fiori selvatici. Oltre alla sua pianura centrale il Serengeti presenta zone collinari coperte di boschi, zone rocciose (kopjes), fiumi dalle rive verdeggianti, coperte da alberi di fico, ebano e acacia.


Ogni anno gnu e zebre offrono l’emozionante spettacolo delle migrazioni, regolate dal ciclo annuale delle piogge. Un flusso circolare di più di un milione di animali che si muovono in massa alla ricerca di pascoli erbosi, lasciando le zone rese aride dalla stagione secca, proprio come usavano un tempo fare i nomadi pastori Maasai in questa terra dalla quale sono stati sfrattati in seguito alla costituzione del Parco Nazionale.


Oltre a gnu e zebre nel parco si trova una sorprendente varietà e quantità di mammiferi, tra cui non mancano i grandi predatori, nonché una ricca avifauna (circa 500 specie).

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